Come si viaggia restando immobili? Con la fantasia, scorrendo le mappe, i biglietti, le monete, i francobolli, le cartoline...

venerdì 17 dicembre 2010

41. Genova-Casella

 

Questo viaggio immobile ci viene gentilmente offerto dall’amica Lucia Rosas: è stata lei infatti a segnalarmelo su Facebook in un discorso che è partito da un treno soppresso per la neve ed è poi decollato verso i treni storici.

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Questo, gestito dalla Ferrovia Genova-Casella, per la precisione risale al 1929 ed è chiamato l’Orient Express delle Tre Valli: “Alla testa del treno la più antica locomotiva elettrica ancora funzionante in Italia, un'autentica veterana costruita dal Tecnomasio Italiano Brown Boveri nel lontano 1924 per la ferrovia Sangritana. Nel 1962 fu trasferita dall'Abruzzo alla Genova-Casella, che in quel periodo aveva scarsità di mezzi di trazione. Quindi l'oblio ed infine una nuova giovinezza, riverniciata nella sgargiante livrea rosso/crema ed arricchita di numerosi particolari propri della sua epoca come fanali e plafoniere merlate. Il pregio archeologico industriale di questa locomotiva è accresciuto dal fatto che la maggior parte dei componenti elettromeccanici sono ancora quelli di origine” come recita il sito della AMT genovese.

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“Anche le carrozze, risalenti al 1929, conservano i loro sobri arredi lignei in pitch pine o rovere e le finiture in bronzo ed ottone, riportate all'originale lucentezza. Esse provengono da un'ardita ferrovia alpina purtroppo soppressa nel 1963, la Ora-Cavalese-Predazzo, e sono sempre rimaste allo stato d'origine.
Conclude in bellezza la "carrozza-bar", in livrea blu/crema a ricordare un mini Orient-Express. Costruita dalla Breda nel 1929 come carrozza di I e III classe, faceva parte della dotazione originaria della Genova-Casella. Trasformata in bar negli anni Sessanta in modo un po' spartano e rimasta poi in disparte per molto tempo, è stata completamente restaurata nel 1990 ripristinandone l'arredo in legno e curando altre peculiarità, quali il tetto, rifatto in tela olona. E mentre l'ambiente è ingentilito dalle abatjours sui tavolini, sul bancone non soltanto fanno bella mostra di sé, ma anche funzionano una macchina del caffè di vecchia foggia e una colonna per la birra alla spina in ceramica e ottone”
prosegue così la spiegazione di come sia composto il treno.

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Il percorso ha dei panorami mozzafiato: da Genova Piazza Manin porta nell’entroterra  attraversando l’Alta Via dei Monti Liguri con vista sui Forti.

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domenica 12 dicembre 2010

40. Italia 1976-1978

 

Oggi viaggiamo nel tempo: ritorniamo nell’Italia degli Anni ‘70, per la precisione nel periodo che va dal 1976 al 1978. Erano gli “anni di piombo” in cui il terrorismo quasi quotidianamente esigeva le sue vittime, fino alla strage di Via Fani e all’omicidio di Aldo Moro. Erano anni difficili anche per l’economia e per il rifornimento energetico. In quegli anni cominciarono a scarseggiare gli spiccioli e non se ne seppe mai il motivo preciso: inefficienza della Zecca, speculazione, chissà cosa…

Apparvero allora questi straccetti di carta che si logoravano subito. Un’idea delle banche per sopperire alla carenza di monetine: il loro valore nominale andava dalle 50 alle 350 lire. In pratica erano assegni spendibili al portatore e passavano di mano in mano al posto degli spiccioli. Anche alcuni grandi magazzini, come la Upim, ne emisero grandi quantità come “buoni merce”. In totale i tipi in circolazione furono 835, emessi da 33 banche diverse.

Questo genere di “moneta di necessità” venne messo “fuori corso” dal Ministero del tesoro alla fine del 1978 quando la Zecca, aiutata anche dall’elevatissimo tasso di inflazione (17% nel 1977, 12,1 % nel 1978), fu in grado di coniare molte monete e in particolare quella nuova da 200 lire.

 

UN PICCOLO TOUR TRA OGGETTI E FOTOGRAFIE DELL’EPOCA:

E, per finire, un po’ di musica dal 1977, anno in cui, tra l’altro, nacquero gli spot come li conosciamo adesso e “Domenica in”:

Molti “viaggiatori immobili” allora neanche non erano nati, altri erano troppo piccoli per ricordare. Per loro questo post è una testimonianza storica, per gli altri è solo… nostalgia.

Fotografie: Miniassegni © Wikipedia / Portale Miniassegni – Moneta © My coins collection