Come si viaggia restando immobili? Con la fantasia, scorrendo le mappe, i biglietti, le monete, i francobolli, le cartoline...

Poesie

 

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GHIANNIS RITSOS
LA MARCIA DELL'OCEANO

I vecchi marinai
che più non hanno battello,
che più non hanno reti,
siedono sulla roccia
e nella loro pipa fumano
viaggi, ombre e pentimenti.
Ma noi
nulla sappiamo
della cenere nel sapore del viaggio.
Sappiamo il viaggio
e il glauco semicerchio dell'orizzonte
simile a selvaggio sopracciglio
d'un dio marino.
Saltiamo nelle barche,
sciogliamo le corde e cantiamo il mare
guardando l'argentea nuvola accanto alla luna primaverile.

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EMILY DICKINSON
NON C’È NESSUN VASCELLO…

Non c’è nessun vascello che, come un libro,
possa portarci in paesi lontani,
né corsiere che al galoppo superi
le pagine di una poesia.
E’ questo un viaggio anche per il più povero,
...che non paga nulla;
tanto semplice è la carrozza
che trasporta l’anima umana.

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LUCIANO ERBA
ALTROVE II

Viaggiatore che guardi il tuo treno
in corsa tra le risaie
affacciato da un vagone di coda
in curva tra le robinie,
sei in fuga lungo un arco di spazio?
o immobile guardi lontano
più lontano, da una piega del tempo
se il sole che ora declina
(il verde è un trionfo di giallo)
si arresta ai tuoi occhi pavesi?
Viaggiatore di fine giornata
di collo magro, di fronte stempiata!

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GIACOMO LEOPARDI
CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
...di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
la vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
move la greggia oltre pel campo, e vede
greggi, fontane ed erbe;
poi stanco si riposa in su la sera:
altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale? ....

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EUGENIO MONTALE

PRIMA DEL VIAGGIO

Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano
le guide Hachette e quelle dei musei,
si scambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio si informa
qualche amico o parente,si controllano
valigie e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima
del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è OK e tutto
è per il meglio e inutile.

E ora che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo.

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Grazie a Deborah Capasso De Angelis, Daniele Riva, Concetta Tigano e Santina Verta