Samoa salta da una parte all’altra della linea del cambiamento di data eliminando quest’anno il 30 dicembre e anticipando così il Capodanno, che dal 2012 sarà la prima a festeggiare – mentre prima era l’ultima.
È una questione dibattuta da tempo, almeno dalla Conferenza del Meridiano che si tenne a Washington nel 1884. Umberto Eco sulla diatriba della linea del cambiamento di data scrisse addirittura un romanzo, L’isola del giorno prima.
Il problema dei samoani non era certo di vedere i vicini festeggiare in anticipo di un giorno il nuovo anno (e Pasqua e Natale e tutte le feste comandate) anche se forse ne soffrivano rodendosi. Il vero problema è che i loro rapporti si svolgono di prevalenza con la Nuova Zelanda e l’Australia, relativamente vicine, ma distanti ben 21 e 23 ore. Ora saranno soltanto a una e tre ore, e combinare affari nello stesso giorno è più facile…
Cominciamo, come nostro costume, dalle monete. L’unità divisionaria è il tala, diviso in 100 sene. Predominano le raffigurazioni di prodotti locali: banane, cacao, palme da cocco. A Samoa tra l’altro è molto sviluppata l’industria dell’assemblaggio di componenti elettrici.
Andiamo allora a vedere un po’ in giro com’è fatto questo piccolo arcipelago perso nel bel mezzo del Pacifico, dove vivono 178.000 persone, duramente toccato dallo tsunami del 26 dicembre 2004.
LA VALLE DI FALEFA

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UNA SPIAGGIA A TUAMASAGA
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SPIAGGIA A LEFAGA

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UN AUTOBUS A SAVAII

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FALE TELE, LUOGO D’INCONTRO A LELEPA
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CAPANNA SULLA SPIAGGIA A MANONO
