Come si viaggia restando immobili? Con la fantasia, scorrendo le mappe, i biglietti, le monete, i francobolli, le cartoline...

martedì 19 aprile 2011

52. Bhutan

 

 

 

Un paese che mette sulle proprie monete i simboli fortunati già ci sta simpatico. È il Bhutan, piccolo regno asiatico nella catena himalayana, chiamato dai suoi abitanti “terra del drago”, tanto che il drago è anche sulla bandiera nazionale.

Di più, invece del PIL preferiscono valutare la Felicità Interna Lorda. La religione di stato è il Buddhismo Drukpa, anche se al confine indiano è praticato l’induismo. Un paio di curiosità: su tutto il territorio del Bhutan è vietato fumare: il fumo è consentito solo nelle case private, ma la vendita del tabacco è severamente punita; tollerata quindi solo l’importazione. L’animale locale è il takin, un bovino dalla testa di capra: secondo la leggenda una divinità affamata mangiò una vacca e una capra e poi mise insieme le ossa dando vita a un nuovo essere.

Andiamoci:

IL MONASTERO DI TAKTSHANG

IL GANKHAR PUENSUM

ALBERI DI JACARANDA

LA VALLE DELLO HAA

A TAVOLA

BANDIERE DI PREGHIERA

FELICITÀ INTERNA LORDA

 

Monete © Coins World Net / Fotografie © Wikipedia /Palacetours

sabato 16 aprile 2011

51. Bangladesh

 

 

 

 

Il Bangladesh è uno dei paesi più poveri del pianeta, come del resto si può notare da queste monete poco accattivanti (si chimano taka, divise in 100 poishe). È anche uno dei paesi più densamente popolati: 1.064 abitanti (sono oltre 156.000.000) per kmq. È indipendente dal 1971, quando si staccò dal Pakistan.

Andiamo a farci un giretto, alla nostra maniera: questo è Somapura Mahavihara, il vihara buddhista più grande del subcontinente indiano. Per chi non lo sapesse, il vihara è un monastero.

Questa è invece una moschea, quella di Shat Gombuj a Bagerhat, a testimonianza della maggioranza islamica (il 90% della popolazione contro il 9% di indù e l’1% diviso tra cristiani, buddhisti e animisti):

Qui sotto invece il Jamuna Bridge, che è uno dei ponti più lunghi dell’Asia, con i suoi 4,8 km.

Andiamo anche a una festa nella capitale Dacca: è quella per il Poyela Boishakh, l’Anno Nuovo bengalese, che mette d’accordo tutte le religioni. Tuffiamoci nei colori e nelle forme tipicamente asiatiche:

L’Ahsan Mansil di Dacca ora ospita il museo nazionale del Bangladesh: un tempo era il palazzo della famiglia regnante, la Dhaka Nawab:

Concludiamo come un personaggio di un libro di Kipling, con un giro in risciò:

 

Monete © Tax Free Gold / Numista – Altre fotografie © Wikipedia

domenica 10 aprile 2011

50. Cambogia

 

Templi, statue di pietra disperse nella giungla, vaste risaie. Possiamo partire da queste banconote della Cambogia per viaggiare immobili in quel regno asiatico dalla storia travagliata, colma di invasioni e dominazioni culminate nella sanguinosissima presa del potere da parte dei khmer rossi: 2.200.000 morti in soli quattro anni, tra il 1975 e il 1979. È una vasta regione di fiumi tra i monti dell’Annam e il Mar Cinese Meridionale, coperta da foreste monsoniche e tropicali e da risaie.

Guardiamoci un po’ intorno:

ANGKOR VAT

RISAIA

TRAMONTO SUL LAGO KAK

ORUSSEY MARKET A PHNOM PENH

GLI STUPA AL WAT PHNOM

LA PAGODA D’ARGENTO A PHNOM PENH

 

Banconote © Banknotes.com e Dreamstime / Luoghi © Wikipedia