Oggi viaggiamo nel tempo: andiamo a vedere com’era l’Italia del 1921 grazie a questa moneta da 10 centesimi, una delle più belle emesse dal Regno, con un’ape che sugge un fiore.
Ebbene, in quel 1921, ultimo anno prima dell’avvento di Mussolini e del fascismo, gli italiani erano quasi 38 milioni, dei quali neanche la metà, circa 18 milioni, lavoravano: più della metà erano dediti all’agricoltura, uno su quattro era nel settore industriale e uno su cinque nel terziario.
Il paese comprendeva ancora l’Istria e la Dalmazia, oltre alla colonia libica. Agrigento si chiamava ancora Girgenti, Latina, Sabaudia, Carbonia, Aprilia non esistevano, Imperia era ancora divisa in Porto Maurizio e Oneglia.

Il Giro d’Italia, in sole 10 lunghissime tappe, partì ed arrivò a Milano, e lo vinse Brunero.

Quell’anno si celebrò con grande clamore il sesto centenario della morte di Dante:

Circolavano poche automobili, come questa Alfa Romeo:
Non era certo con automobili così che ci si recava al mercato dei polli:


A Roma, all’Altare della Patria, veniva accolto con tutti gli onori il Milite Ignoto:


Era il 1921… e cominciava a manifestarsi qua e là il futuro nero dell’Italia.

1 commento:
E stata una sequenza di ricordi.
Il mio papà era del 1921. Grazie Ami.
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