Come si viaggia restando immobili? Con la fantasia, scorrendo le mappe, i biglietti, le monete, i francobolli, le cartoline...

venerdì 18 giugno 2010

14. Il Santuario del Perello

 

Piccoli cristalli di quarzo, di quelli che si trovano in alcune zone delle Prealpi Orobiche. Questi li ho raccolti passeggiando sul sentiero che da Selvino, ridente località di villeggiatura montana in provincia di Bergamo conduce al santuario del Perello, in località Algua. È proprio lì che, profittando della bella giornata estiva, oggi ci incamminiamo per il nostro viaggio immobile. Partendo da quei pezzetti di trasparente anidride silicica (SiO2).

Ci si arriva tra i boschi in una quarantina di minuti. Oppure lungo una strada asfaltata tutta curve in quarto d’ora con l’auto. Ma noi preferiamo il viaggio nella natura. Il santuario appare all'improvviso al termine della leggera salita. Il campanile in ardesia grigia sembra dare un senso di fresco al villeggiante che raggiunge la meta. All'interno notiamo subito due cappelle: alla più grande si accede salendo una scala di una decina di gradini; l'altra, più buia, si raggiunge scendendo una scala di numerosi gradini; tra le due un corridoio tappezzato di ex voto e un affresco cinquecentesco.

La prima cappella, quella in alto, è luminosa; è decorata a strisce orizzontali grigie e rosa con alcuni quadri di non eccelso valore. Accanto all'altare due statue rappresentano la scena del miracolo, avvenuto nel 1413: la Vergine appare a un contadino e fa germogliare un olivo da un tronco secco. È ben resa l'ingenuità del contadino che sfocia in un atto di devozione e sottomissione: egli è infatti inginocchiato. Davanti all'altare ardono parecchie candele accese dai pellegrini nel corso della giornata. La volta è rotonda con travi intagliate poste a distanza di circa un metro e mezzo l'una dall'altra.

Nella seconda cappella, protetta da un'inferriata, ancora la scena del miracolo: di fronte ad essa ardono lumini in contenitori di metallo rosso cremisi; la volta è affrescata e non molto alta. Una porticina con una feritoia a croce, al pari di altre due finestre, consente la visione sul cortile coperto di ghiaia. Tra gli ex voto esposti nel corridoio, oltre a quelli ricamati a mano e ai molti che riportano fotografie di auto distrutte in incidenti stradali, ne spiccano alcuni dei primi anni del secolo: il ritratto di una miracolata, un uomo investito da una carrozza a cavalli, un altro caduto da un albero, un altro ancora salvatosi nelle trincee della prima guerra mondiale. In mezzo a tutti gli ex voto un grande cuore d'oro ricorda tutti i nostri Caduti.

Bene. Rimettiamo via nella loro scatola di plastica quei pezzetti di quarzo ora. E riprendiamo la strada…

Fotografie: Comune di Selvino, Camminando per Monti, Galizzi

Nessun commento: